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Tempo di barbe e catene

Ally è il mostro, Artu il prof di lettere, Battiaz dopo l’inciampo di domenica un supereroe, TonyB is so f..king good, Vanni mena, Vez di più, … posso citarli tutti i 40 giocatori del 2017 e per quanto possa raccontarvi chi siano o cosa valgano per me con una parola o un soprannome, non gli renderò mai l’onore che meritano.

Non ho idea se questa stagione passerà alla storia come quella del quinto scudetto e dell’ultimo anno dei Panthers, le cose nella vita cambiano sempre troppo velocemente per saperle riconoscere prima e di certo non è un mistero che abbiamo fatto una fatica mortale a tenerci su. Questo 2017 come non mai… però è stato formativo, abbiamo avuto defezioni, infortuni, abbandoni. La città ci ha amorevolmente girato le spalle, negandoci pure un campo dove giocare e come diceva la legge di Murphy: se qualcosa poteva andare storto stai sereno che sarebbe andato storto.

Però alla fine della fine il giudizio lo devi dare per risultato ottenuto e non ci sono balle, siamo arrivati secondi perdendo dalla prima di soli 8 punti quindi il giudizio è ottimo. Secondi come nel 2010, 2011, 2012 e 2016 (nel 13-14-15 eravamo arrivati primi…in effetti) ed oggi ci prepariamo a giocarci l’accesso alla finale guarda caso contro chi non ci ha creduto. Diciamolo: così solo le sceneggiature dei film americani o le favole di Disney…

Come può essere possibile che una squadra senza talento, senza soldi, senza effort (come si dice in gergo), senza un campo dove giocare, allenandosi due giornate su tre in un sabbione dove non parcheggeresti un trattore a cingoli per paura che la polvere lo blocchi, possa essere riuscita in cotanta impresa?
Io lo so, ma non ve lo dico subito… pertanto, tanto per occupare un po’ di tempo parleremo di cinema.

Io ho amato due saghe cinematografiche sopra ogni altre.
Il signore degli anelli e guerre stellari. Italiano medio, anzi terrestre medio, direte voi… a chi non sono piaciuti? Vero… perché la gente si appassiona sempre quando il nanetto di turno, che sia C1P8 o FrodoBaggins, sfida il cattivone nero con l’asma.
E se poi anche davanti all’incontrovertibile destino i deboli riescono nell’impresa, ebbene come si fa a non essere contenti?
Stessa motivo perché tutti noi amiamo molto di più Paperino che l’odioso Gastone o lo Zio riccastro.
La gente ama i deboli, ma non per carità cristiana o per sindrome da dolce infermierina. Si tiene per il più debole perché di solito sta peggio di noi e questa cosa ci fa sentire sopraelevati, fortunati, migliori. La nostra autostima ha bisogno di confronti e se tifi per un nanetto sfigato che porta il 55 di piede peloso e porta in giro un anello magico che lo brucerà dentro ad un vulcano, ecco che senti autostima in arrivo !
I Panthers non sono dei paperini, non hanno a che fare con Mordor e l’anello a cui tengono non è magico, ma quando le cose vanno male, rischi di perdere fiducia e davvero a gennaio avevamo bisogno di autostima. C’era la necessità di caricarsi da dentro, perché quello che veniva da fuori faceva solo freddo.
E’ così che è nato lo SpaggiaClaus Award.
Riuscire a ridere di quanto di più stupido e goffo si riesca a fare durante una partita e premiarlo con una barba ed un braccialetto di babbo natale.
Lo so che sembra una cazzata ed infatti lo è, ma ha funzionato.
Un cappello-barba trophy assegnato ogni maledetta domenica per avere alla fine del campionato i 10 babbi natale dell’anno:
-Vanni con le prime due barbe per comportamento antisportivo contro Pesaro e Rhinos
-Uma per un fallo che annullava un TD da 100 yard del Malpo contro i Guelfi
-Franco che tutti vanno a destra e lui va a sinistra contro i Dolphins
-Fede che sfarfalla un pallone e regala un TD ai Marines
-Il Duca che manca un intercetto a Roma
-Ally che deve star zitto contro i Seamen
-Menoz che riesce a fare uno snap da meno 30 yard a Bolzano
-Giorgio che fa di tutto per non segnare contro i Giaguari
-L’ultima barba andrà al nostro QB Tommy che come mai prima d’ora, ha inanellato tante di quelle stupidate quest’anno che valgono l’accesso alla grande tavola finale dei 10 babbi natale 2017.

Con queste 10 barbe sbagliare, per quanto doloroso, è stato divertente e non prendersi troppo sul serio ha giovato più che mai al morale di questi Gipsy Panthers con 6 partite casalinghe in 6 posti diversi, come gli zingari dei baracconi o quelli del circo, che si spostano di qua e di là per fare il loro spettacolino, ma che alla fine sono sempre e solo degli scappati di casa…

Se ti diverti se ridi anche quando sbagli, vedi le cose con ottimismo e quando sei ottimista le sfighe se ne vanno da sole. Da lì a capire che per quanto pochi e poveri eravamo sempre una stimabile squadra, è stato veloce.

E così mi torna in mente in il mio vecchio coach Piner che domenica alla partita mi ha ricordato quanto passa veloce il tempo quando fai le cose che ami, ebbene lui alla vigilia di una finale importante ci disse che certe volte ti capita di stare come sulla giostra dei baracconi, dove devi prendere l’anello o la coda del topogigio se vuoi fare un’altra corsa e che per prendere quel premio hai solo una possibilità, quella possibilità…
Bene da domani è questa cosa qui, una giostra, un anello, tanti bimbi che lo vogliono.

I 40 Panthers del 2017 e le loro 10 barbe ce li ricorderemo per sempre.

2017, murphy, guerre stellari, babbo natale, barba, baracconi, giostre, anelli…anelli di quella catena che non sì è mai spezzata.
PANTHERS ONLY
CHAIN STRONG
 

by Ugo Bonvicini

 


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